Amour

Qui chante la chanson du notre amour



Je t’âme sans frontière avec le coloration de la vie



giovedì 25 ottobre 2012

Ulisse non è ancora tornato


Ulisse non è ancora tornato                                                          (Ugo Arioti 2005)

Salve sono Ulisse Odisseo,
un piccolo borghese,
lavoro in un ufficio pubblico
ormai da tempo imprecisabile,
esattamente da quando mi hanno tolto l’illusione
di essere un imprenditore
 delle mie capacità
 di organizzare gli spazi della vita,
ora conto le spese
e le ferie
e le malattie
e le morti
e le nascite
come un impiegato dell’ISTAT
cercando di restare in equilibrio
tra dare e avere
tra doveri e diritti
tra morale e immorale
tra giusto e sbagliato
tra l’amore e la vita di ogni giorno.

Sono sposato e separato,
come è di norma
in questi tempi edonistici
e spogli di abiti comuni,
ho un figlio,
un bel ragazzo intelligente e sensibile
… studioso, si.
Suona il pianoforte,
gli piace la musica jazz …. come me.
Sua madre dice che è bello come lei,
discutibile,
e intelligente come me,
solo per consolarmi.

Credo di avere un amore,
ma in effetti non è altro che l’illusione
di un mondo migliore
che da fuori è bellissimo,
ma dentro è denso di lacrime e sangue,
normale,
normalissimo.

Un uomo come tanti
che vive in un epoca
di comunicazioni veloci
e improvvise,
l’era di internet,
della rete informatica,
del villaggio e del mercato globale
… della globalizzazione.

Salve sono Ulisse Odisseo,
un piccolo borghese,
lavoro in un ufficio pubblico
ormai da tempo imprecisabile,
sono alla ricerca del tempo perduto.
Conoscete, per caso, Signori
il mio malato cuore?

Vorrei, ma non posso,
respirare nel mare
e salire sulla cima del Mondo,
solo per cantare,
una canzone d’amore
che sciolga il mio dolore.

Salve sono Ulisse Odisseo,
un piccolo borghese,
lavoro in un ufficio pubblico
ormai da tempo imprecisabile,
         regalatemi un sorriso
e sarò vostro amico,
         regalatemi una carezza
e vi sarò devoto,
         regalatemi i vostri occhi
per vedere il mondo
da un altro punto di vista,
         per non cedere all’amarezza,
         alla desolazione,
         alla stupidità imperante,
         alla vanagloria,
         alla memoria,
         alla gioia comprata,
         alla giornata …
Cantami una canzone Penelope.

Salve sono Ulisse Odisseo,
un piccolo borghese,
lavoro in un ufficio pubblico
ormai da tempo imprecisabile,
hanno avvelenato il mio cane,
e saziato le loro voglie con la mia carne muta.
Ma io, senza tempo,
cerco il tempo
e l’amore che serve
per ingannare la morte
e restituire, al mio cuore,
il dolore di esistere ancora.

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